Il chirurgo dentale deve pianificare molto bene l’installazione dell’impianto dentale in modo che si trovi nella posizione tridimensionale ideale o molto vicino ad essa. Se ciò non avviene, i risultati possono essere catastrofici, con gravi danni emotivi e finanziari per il paziente. Ecco i casi in cui i pazienti hanno riferito che l’impianto dentale è stato eseguito male:
Caso 1: Questa paziente è venuta da noi dicendo che i suoi impianti dentali erano stati fatti male.
E ha ragione, gli impianti non sono proprio ben posizionati, inoltre sono HI (esagono interno) un tipo che purtroppo viene usato spesso ma che ha una serie di svantaggi rispetto al cono morse. Nell’impianto HI (ancor più nell’HE – esagono esterno), si verifica un’infiltrazione di fluidi orali tra il pilastro protesico e l’impianto (ciò provoca la contaminazione di questa regione e l’infiammazione delle gengive che può portare alla migrazione di questo tessuto, esponendo così la piattaforma implantare o addirittura i fili, causando infezioni e gravi problemi estetici).
Abbiamo detto che il suo caso aveva una soluzione, avremmo dovuto ordinare una tomografia computerizzata (esame che mostra l’altezza e lo spessore dell’osso, senza questo esame non si dovrebbero fare impianti) e se c’era abbastanza osso, avremmo rimosso gli impianti HI, installato impianti morse taper (questi sono impianti più moderni, hanno una stabilità molto maggiore tra i componenti e rendono più difficile l’infiltrazione dei fluidi orali), avremmo fatto innesto osseo con Bio-Oss (osso di bovino) e si posiziona una membrana (Bio-Gide) per proteggere l’innesto. Dopo il periodo di guarigione, valuteremo la necessità o meno di un innesto gengivale. Dopo l’innesto gengivale, si lavorerà sul profilo di emergenza (disegno che l’abutment protesico deve descrivere per simulare il contorno di un dente naturale), si realizzerà un abutment personalizzato gestendo, molto probabilmente, per finire una corona in porcellana di alto livello, simulando un dente naturale.
Caso 2: la paziente era preoccupata per l’inclinazione e la posizione dell’impianto che le avevano inserito durante un corso. “Se si inclina, formando un angolo di circa 70°, ha un problema di stabilità?”.
Foto inviata dal paziente
No. Deve rimanere nella posizione tridimensionale ideale. Rispettare le strutture adiacenti come radici, nervi, ghiandole e seno mascellare. Essere distanti almeno 1,5 mm dalle radici dei denti adiacenti, 4 mm o più dal margine cervicale della futura corona, avere una conicità Morse nella regione anteriore, verso l’interno a circa 2 mm dalle superfici buccali dei denti adiacenti. La gengiva non è un parametro, così come l’osso. Se l’osso non è sufficiente per alloggiarlo nella posizione tridimensionale ideale, può essere indicato un innesto osseo. Se è molto vicino al dente adiacente, meno di 1,5 mm, si deve studiare la possibilità di rimuoverlo e realizzarne un altro. Se non è stato impiantato troppo vicino al dente adiacente e non è troppo in avanti o in vista della piattaforma, è possibile utilizzare un abutment angolato per correggerlo.
Paziente: “Il problema è che, non avendo i soldi per farlo con un professionista esperto, l’ho fatto in una scuola, con degli studenti. La studentessa che l’ha fatto ha mostrato una totale insicurezza, continuava a fare domande, era fatto male”.
Joshua: Questo succede anche con i professionisti addestrati. Bisogna studiare molto per farlo bene.
Paziente: “Non aveva alcuna nozione di spazio, non sapeva come posizionare tra i due denti”.
Josh: Sembra essere molto vicino al dente posteriore, ma sarebbe necessario fare una radiografia per valutare meglio.
Paziente: “Ho visto la radiografia, era come nel disegno, inclinato, vicino alla radice del dente vicino. Non conosco la distanza in millimetri”.
Josh: Credo che non sia necessario toglierlo, ma è comunque necessario consultare un RX.
Paziente: “Se rimuovo l’impianto lo perdo? Dovrò comprarne un altro?”.
Josh: Se devi toglierlo, non puoi sfruttare l’impianto. È necessario inserirne uno nuovo.
Paziente: “Ieri hanno inserito questo pezzo, credo si chiami abutment, sembrava una pressione. È biancastro tutto intorno. Devo andare oggi a controllare?”.
Joshua: Solo se fa male. È ischemico a causa della pressione sulle gengive. Ma passerà. Se non ti fa male, non devi andarci. Se l’impianto non dista meno di 1,5 mm dal dente posteriore, non è necessario estrarlo.
Paziente: Come farà l’insegnante a fare questa misurazione? È a raggi X?
Joshua: Sì
Paziente: Ho capito. Al prossimo appuntamento cercherò di parlarne con lui. Sono molto preoccupato.
Caso 3: Il paziente riferisce di essersi sottoposto a impianti dentali 2 anni fa e alla TAC ha presentato problemi.
Buongiorno,
Cosa c’è?
Se è veramente necessario un apparecchio ortodontico, questo può essere fatto, ma se nel vostro caso non c’è indicazione per un apparecchio ortodontico e c’è spazio sufficiente per l’installazione dell’impianto nella regione, la procedura corretta è rimuovere l’impianto e inserirne uno nuovo nella posizione corretta.
5 – Buongiorno dottore. La mia corona continua a staccarsi. Posso dire che il mio impianto dentale è stato fatto male?
Risposta: Alcuni tipi di impianti presentano un’elevata percentuale di allentamento delle viti, che causa lo spostamento delle corone. Ciò si verifica soprattutto con gli impianti he (esagono esterno) e hi (esagono interno). La prima soluzione è quella di effettuare un aggiustamento occlusale (usura della corona se è alta), se questo non risolve il problema, l’impianto deve essere rimosso e al suo posto deve essere installato un impianto con cono morse.
6 – La vite dell’impianto dentale si è rotta all’interno del perno, a causa di un’errata procedura del dentista.
C’è un problema se decido di abbandonare il nuovo posizionamento, lasciando il perno impiantato?
Dottore: L’impianto sporge dalla gengiva?
NO
Dottore: Allora molto probabilmente sarà un problema. Molto probabilmente infiammerà la regione.
Anche se è già integrato?
Dottore: Sì. I fluidi orali entreranno in questo spazio tra l’impianto e la superficie della gengiva e questo fluido contiene batteri che causeranno infiammazione nella regione.